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Nel corso del 2015, due anniversari hanno segnato la propaganda di un assetto politico - quello capitalista - talmente potente da manovrare la memoria storica. I "festeggiamenti" hanno riguardato i settant'anni trascorsi dalla Liberazione dal nazifascismo e il secolo che ci separa dalle Grande Guerra. Due ricorrenze che recano, per la Sinistra, un fardello doloroso: la prima guerra mondiale, infatti, produsse il fascismo e quest'ultimo fu all'origine della seconda. La Sinistra perse la battaglia contro la guerra e poi quella contro il fascismo. Cosa determinò questa duplice sconfitta? E perché, successivamente, con la vittoriosa parentesi resistenziale, non si riuscì a sconfiggere, insieme al fascismo, quell'ordine sociale ed economico che ne era stato all'origine? Rispondendo a queste domande, Valerio Gentili dà corpo a una storia rimossa, restituendo la parola a una Resistenza che continua ad accusare l'uso strumentale di un patrimonio di valori antitetici non soltanto rispetto alla politica di riconciliazione del secondo dopoguerra, ma anche e soprattutto rapporto agli schemi imposti oggi dai trattati internazionali e dall'Unione Europea.